La dipendenza da cocaina non è un semplice vizio, ma una grave patologia.
Oggi è possibile curarla grazie al metodo del professor Gallimberti, Psichiatra e Tossicologo, internazionalmente riconosciuto come una delle maggiori figure di riferimento per la dipendenza da cocaina.
Per maggiori informazioni sulla disintossicazione da cocaina visita il sito www.disintossicazione.it
Fino a qualche anno fa la dipendenza da cocaina non disponeva di terapie efficaci. Per disintossicarsi esistevano poche opzioni, ed i risultati erano spesso deludenti. Per questo motivo la dipendenza da cocaina è stata classificata tra le patologie croniche, soggette a ricadute.
Farmaci e psicoterapie sono stati utilizzati per la disintossicazione da cocaina, per cercare di contenere gli aspetti più gravi. L’altra opzione erano lunghi soggiorni in comunità terapeutiche. Tuttavia, fino a poco tempo fa, i medici non avevano a disposizione strumenti che si fossero dimostrati realmente efficaci.
Gli effetti della cocaina sul cervello
La ricerca scientifica ha ormai dimostrato con assoluta evidenza che l’uso ripetuto di cocaina provoca alterazioni del normale funzionamento del cervello. A causa di ciò, il cocainomane non è più in grado di interrompere un comportamento dannoso per sé stesso e per le persone a lui vicine.
L’uso ripetuto di cocaina modifica i sistemi di regolazione del comportamento, aumentando il desiderio (craving) per la sostanza, e riducendo le capacità di autocontrollo.
È possibile curare la dipendenza da cocaina?
Negli anni passati, per disintossicarsi da questa sostanza, ci si è affidati ai percorsi in comunità, ad alcuni farmaci e alla psicoterapia, con risultati non sempre positivi. I cambiamenti nei circuiti cerebrali provocati dall’uso ripetuto di cocaina non sono curabili attraverso i farmaci tradizionali e i colloqui psicologici.
Grazie alle ricerche del Professor Gallimberti, oggi esiste una terapia innovativa, indolore e molto efficace per la dipendenza da cocaina: la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS).
La TMS è efficace nel mettere sotto controllo il desiderio della sostanza (craving) sin dalle prime fasi della disintossicazione dalla cocaina. Questi risultati sono ormai riconosciuti in tutto il mondo.
Il Professor Gallimberti è stato numerose volte invitato in televisione per illustrare i risultati dei suoi studi (di seguito un video su Rai Uno).
Che cos’è la TMS?
La Stimolazione Magnetica Transcranica o TMS è una metodica sicura e non invasiva di stimolazione del tessuto cerebrale. La TMS è utilizzata da molti anni per il trattamento della Depressione e di altri disturbi.
Il suo utilizzo nella disintossicazione e nel trattamento della dipendenza da cocaina, introdotto per la prima volta dalla nostra equipe nel 2013, si sta diffondendo nel mondo. Numerose ricerche stanno infatti dimostrando la sua efficacia.
Il funzionamento della TMS si basa su principi fisici semplici, di induzione elettromagnetica. Avvicinando il campo magnetico, prodotto dalla bobina dello Stimolatore, al cuoio capelluto, è possibile indurre un aumento dell’attività neuronale sottostante. In questo modo i circuiti danneggiati dall’uso di cocaina vengono stimolati per ripristinarne il normale funzionamento.
Per un approfondimento sulla TMS e sul suo funzionamento clicca QUI.
Come funziona la presa in carico del paziente?
Il paziente che soffre di dipendenza da cocaina necessita di una presa in carico specialistica, da parte di una equipe con esperienza specifica, che parta da una prima fase di disintossicazione.
La TMS, per dare i migliori risultati, deve essere inserita in un percorso terapeutico che coinvolga diverse figure professionali. Medici Psichiatri, Tossicologi, Neurologi, Psicologi, Psicoterapeuti, Infermieri, Assistenti Sociali, Tecnici di Neurofisiopatologia, terapeuti famigliari ed educatori, svolgono un ruolo fondamentale nel percorso terapeutico dei pazienti, a seconda dei momenti e delle situazioni.
Il percorso terapeutico deve essere disegnato a seconda della storia e delle necessità individuali di ogni paziente, ma a grandi linee attraversa le seguenti fasi.
1. Il primo colloquio:
Per valutare la presa in carico di un paziente, è necessario svolgere un colloquio clinico approfondito. Attraverso una serie di colloqui clinici ed alcuni test psicologici, è possibile ricostruire la storia clinica del paziente.
Questi colloqui, in alcuni casi, possono essere svolti anche telefonicamente. Tuttavia ci riserviamo di richiedere una prima visita di persona, presso uno dei nostri centri di Milano, Roma e Padova, per un approfondimento.
Sulla base di questo primo inquadramento verrà valutato il percorso più idoneo da proporre al paziente.
Se ci sono le condizioni per iniziare un percorso terapeutico presso uno dei nostri centri, si passa alla fase successiva.
2. La prima fase della terapia: la disintossicazione e il trattamento del CRAVING che caratterizza la dipendenza da cocaina.
L’astinenza da cocaina, nella maggior parte dei casi, non provoca sofferenza fisica (a differenza di altre dipendenze), ma genera uno stato di malessere caratterizzato da ansia, nervosismo, agitazione, e soprattutto un fortissimo desiderio e una fortissima pulsione (CRAVING) ad usarne ancora. Se si riesce a restare puliti abbastanza a lungo, ad esempio dopo un lungo soggiorno in una comunità terapeutica, questo impulso diminuisce in parte, ma è possibile che ricompaia all’improvviso con tutta la sua violenza anche a distanza di parecchi giorni, mesi o anni.
Fino a poco tempo fa venivano usati diversi farmaci per cercare di tenere il craving sotto controllo, con risultati altalenanti.
Il 2013, con la pubblicazione delle ricerche del National Institute on Drug Abuse (NIDA) su Nature, e l’inizio della sperimentazione, ha profondamente cambiato il nostro modo di lavorare.
L’utilizzo della TMS come terapia principale per il controllo del craving da cocaina ci ha permesso di ridurre drasticamente l’uso dei farmaci, che in molti casi non sono usati per nulla.
Per avere i migliori risultati, i pazienti, nella fase iniziale di disintossicazione, trascorrono un breve periodo di ricovero, in genere di pochi giorni, durante il quale vengono svolti esami di approfondimento e vengono effettuate le prime sedute di TMS.
Gli effetti della terapia si possono osservare già nei primi giorni. Al termine del ricovero, il paziente rientra a casa propria.
3. Visite di controllo
I primi giorni, generalmente la prima o le prime due settimane, sono dedicati alla terapia quotidiana con TMS, alla conoscenza approfondita della storia del paziente, e alla messa a punto delle strategie di riduzione dei fattori di rischio per quando il paziente rientrerà alla sua quotidianità.
Nei mesi successivi, vengono effettuate delle visite di controllo periodiche, in genere settimanali, la cui frequenza dipenderà dagli aspetti legati all’andamento della terapia.
In questa fase i cambiamenti introdotti grazie alla TMS vengono consolidati. Il paziente riceve un costante supporto psicologico e medico.
Questa è la fase in cui possono emergere delle fragilità nel paziente.
Il lavoro dell’equipe consiste nell’individuare, accogliere e affrontare tutte le criticità che possono emergere.
Questa fase è molto delicata, perché se le criticità non sono correttamente individuate ed affrontate, si rischia di non riuscire a consolidare i risultati e ad esporre il paziente a ricadute.
Un altro aspetto importante, che può incidere in maniera decisiva sull’andamento della terapia, è il supporto delle figure famigliari di riferimento. In alcune situazioni questo può essere limitato a pochi, brevi interventi, in altre è necessario intervenire con un intervento più strutturato.
Per i primi tre mesi sono generalmente previste visite di controllo a cadenza settimanale. La frequenza delle visite si può intensificare o ridurre a seconda di come il paziente risponde alla terapia. Generalmente dopo questa prima fase si passa ad una visita ogni due settimane, poi una volta al mese e così via.
Mediamente, il nostro percorso di cura può durare da 6 mesi a un anno, ma durante questo lasso di tempo il paziente può continuare a condurre una vita normale, continuando a vivere vicino ai suoi affetti e al suo lavoro.
4. Conclusione del percorso terapeutico
La conclusione del percorso è decisa di comune accordo, quando la stabilità dei mutamenti avvenuti nella vita del paziente appare consolidata.
In alcuni casi si individua la necessità di affrontare un percorso psicoterapico a medio lungo termine.
Il professor Zucca-Alessandrelli e il professor Tagliagambe, psicoterapeuti psicanalisti di fama internazionale, hanno scritto insieme al professor Gallimberti un bellissimo e profondo articolo sulla condizione di questi pazienti liberati dal craving grazie alla TMS, ma ancora prigionieri di pensieri, abitudini e sofferenze psicologiche che fanno da corollario alla dipendenza da cocaina, e che necessitano di una presa in carico dal punto di vista psicoterapico (l’articolo completo è a questo link).